Vuoi vedere che sarà proprio la timida violoncellista/sospiratrice dei primi Belle & Sebastian, la ragazza che fece innamorare un buon 70% del pubblico indie pop a metà anni 90, a rivelare una consistenza musicale capace di resistere agli strali del tempo e delle mode? A giudicare da Hawk, terzo disco di Isobel Campbell con Mark Lanegan al seguito, la risposta è sì. Isobel, abbandonati i B&S, smaltita una cotta solista per il pop lieve e per Serge Gainsbourg, archiviata un’oscura fase folk, scrive, arrangia e interpreta questo album solido e vario, profondamente americano nelle premesse (dal blues al country al pop al r’n’r) e certamente efficace nel risultato. Lanegan si limita a cantare (si dice abbia passato 6 giorni a lavorare al disco su due anni buoni di gestazione) ma la sua è una voce che fa la differenza. Una più che conferma. Con lode. (Marco Sideri)
vedi sotto video